La revisione della legge Fornero, come riferito, si sta rivelando più ardua di quanto non si potesse credere, causa la mancanza di risorse.
“Quota 100″ e ” quota 41″
Le misure allo studio dell’Esecutivo sono due:
quota 100: si andrebbe in pensione quando la somma di età anagrafica e contributi è pari a 100 (considerate le risorse disponibili, si pensa a dei paletti, ossia almeno 64 anni di età e calcolo dell’assegno interamente contributivo);
quota 41 (o 42): si andrebbe in pensione con 41 anni (o 42) di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.
La quota 100 con 64 anni di età e il calcolo contributivo si rivela essere penalizzante per alcune categorie di lavoratori ed anche per il personale della scuola.
Dichiarazioni Di Maio
Nonostante le difficoltà, il Governo sembra essere comunque intenzionato a varare almeno una delle succitate misure, ossia la “quota 100”, come testimoniano le parole del Vicepremier e Ministro del Lavoro, Luigi Maio, ai microfoni di Sky TG24 (domenica 26 agosto).
Il Ministro, parlando dei rapporti con l’UE, ha dichiarato che se l’Unione Europea venisse incontro all’Italia sulla “lotta alla povertà e alla disoccupazione, con il reddito di cittadinanza, con la possibilità di eliminare la legge Fornero, noi potremmo ravvederci“. Quest’ultima espressione in merito all’intenzione di non versare i fondi dovuti all’UE.
Tempistica
La “quota 100” dovrebbe essere inserita nella prossima legge di Bilancio, risorse permettendo.