Spariscono i discussi ambiti territoriali, addio Fit, tornano i concorsi abilitanti, alternanza scuola-lavoro più che dimezzata. Sono alcune delle disposizioni inserite nella bozza della manovra economica, nella quale si parla di cancellazione, di fatto, della riforma Buona Scuola approvata dal Governo Renzi e perfezionata dal successivo di Gentiloni.
Tra le novità, l’obbligo di permanenza quinquennale nella scuola di assunzione
“Secondo quanto si legge in bozze non definitive della prossima manovra economica, riguardo al comparto scuola ed istruzione, se fossero confermate le indiscrezioni, saremmo di fronte ad un vero e proprio ribaltamento della filosofia della Legge 107…
Nel testo del decreto “ciò che inverte di 360 gradi la legge 107 è il reclutamento: si cancella il percorso FIT, per la verità molto lungo e ideologicamente connotato e si torna ai concorsi abilitanti che diventano lo strumento per il contratto a tempo indeterminato, con titolarità nella scuola, soppressi anche gli ambiti, ma con l’obbligo di permanenza quinquennale (nella scuola dove si è assunti in ruolo n.d.r.), sia per il sostegno che per i posto comuni”.
Il Fit non verrà rimpianto
Il percorso Fit, “era articolato su 3 anni: il primo di formazione iniziale che prevedeva una borsa di studio, il secondo di tirocinio che prevedeva un contratto di supplenza ed il terzo di prova e di trasformazione al termine del triennio del contratto in tempo indeterminato”, quello che faranno gli abilitati delle scuole superiori vincitori del concorso avviato nella scorsa primavera…
Come cambia l’alternanza: meno ore, ma i contenuti?
Nel triennio si passa dalle 400 ore previste per tecnici e professionali alle attuali 150 per i tecnici e 180 per i professionali, per i licei la riduzione è da 200 a 90 ore”.
“Nel testo si fa riferimento a linee guida che determinano la riduzione, mancano invece, messi in secondo piano, i motivi didattico-educativi che dovrebbero essere l’elemento portante di questo nuovo strumento. Che ci fosse bisogno di un tagliando sull’alternanza è argomento scontato, ma che si agisca solo con un bilanciamento delle ore, senza affrontare il problema di fondo che attiene agli obiettivi didattici, lascia perplessi”…