Il 23 marzo si è svolto il primo incontro all’ARAN dopo l’emanazione dell’atto di indirizzo integrativo per il CCNL 19/21.
Prendiamo atto, con soddisfazione, che sono state accolte le nostre richieste e quelle delle altre OO.SS. relative al reperimento di ulteriori risorse destinate all’incremento di tutti gli stipendi del personale della scuola. Allo stesso tempo abbiamo chiesto di trovare ulteriori risorse per la tutela del potere di acquisto degli stipendi. Ci troviamo infatti con incrementi stipendiali che di fatto non coprono l’attuale costo della vita. L’inflazione che viaggia stabilmente a due cifre non può trovare risposte negli attuali meccanismi di determinazione delle indennità di vacanza contrattuali. Urgente quindi assicurare con ulteriori interventi di finanza pubblica le risorse per arrivare a coprire almeno la metà della perdita del potere di acquisto dei salari. Non è pensabile continuare a coprire il costo della vita con l’attuale meccanismo delle indennità. Anche perché i contratti vengono stipulati diversi anni dopo la loro scadenza naturale, quando ormai le sofferenze prodotte dai mancati adeguamenti al costo della vita avranno prodotto inesorabili conseguenze sul piano personale e familiare. In questo contratto vanno create le premesse per restituire almeno parzialmente serenità ai lavoratori della scuola.
L’ incremento delle risorse stanziate dalla legge di bilancio per il 2022 per il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FMOF) pari a 300 milioni di euro, al netto di alcuni interventi di riduzione dello stanziamento già intervenuti, sono state destinate dalla contrattazione integrativa nazionale alla contrattazione collettiva nazionale e l’atto di indirizzo le finalizza all’aumento della parte fissa delle retribuzioni di tutto il personale della scuola. Lo Snals ritiene che esse debbano essere destinate all’aumento della parte fissa delle retribuzioni di tutto il personale della scuola, come era previsto dalla legge e dall’accordo economico, fermo restando le necessarie valorizzazioni sia per il Personale Ata che per il Personale docente.
Per quanto riguarda la riduzione già avvenuta delle risorse di cui alla legge di bilancio 2022 e stanziata per la continuità didattica, per le quali è stato già adottato il decreto ministeriale per la definizione dei criteri e delle modalità di riparto delle risorse, siamo orientati ad individuare una indennità di sede a favore del personale docente indipendentemente dalla provincia di residenza e dalla partecipazione alle operazioni di mobilità.
Le risorse pari a 100 milioni di euro già stanziate una tantum ai sensi dell’art. 14 comma 3 del DL 76/2022 sono già ripartite tra docenti ed Ata nella misura prevista dall’atto di indirizzo (85,8 per docenti e 14,2 per Ata)e potranno consentire l’avvio del riconoscimento delle professionalità Ata insieme alla giusta valorizzazione dei DSGA.
Riteniamo che insieme alle questioni economiche vadano al più presto affrontate quelle relative a:
– valorizzazione del personale ata e dei dsga
– Valorizzazione degli istituti di partecipazione per l’erogazione dei compensi dal fondo di istituto attraverso il potenziamento dell’informazione successiva
– Integrazione della materia di contrattazione relativa alla formazione in modo che qualsiasi finanziamento, a qualsiasi livello di destinazione, sia sottoposto al regime della contrattazione
– Formazione del personale ata in orario di servizio
– Semplificazione dei regimi dei permessi per motivi personali
– Estensione dei diritti, compresi quelli relativi ai permessi per motivi personali e familiari, al personale a tempo determinato