Salta il blocco ai trasferimenti da scuola a scuola per 5 anni dei docenti.
Al Senato, infatti, è stato dichiarato inammissibile l’emendamento votato dalla commissione Cultura del Senato al DL Semplificazioni. Lo ha comunicato il presidente Maria Elisabetta Casellati.
Oltre al provvedimento sulla scuola sono stati bocciati altri 61 emendamenti. Solo 23 su 85 votati rimangono e saranno votati martedì dall’Aula. Restano, tra le altre, le norme sulle trivelle, quelle sull’Ires agevolato al no profit che cancellano la “tassa sulla bontà”.
“Sono state dichiarate estranee al dl le proposte di modifica, spiega Casellati, che “non si traducono in misure di semplificazione o di sostegno”, dopo un’analisi svolta in base al regolamento e alla giurisprudenza costituzionale.
La discussione del decreto proseguirà domani nell’Aula al Senato, con le dichiarazioni di voto e le votazioni sugli emendamenti, con inizio alle 9.30.
Cosa prevedeva l’emendamento
L’emendamento dei relatori Coltorti (M5S) e Pirovano (Lega) prevedeva il blocco quinquennale dei docenti di ogni ordine e grado.
In pratica l’idea dei due relatori era quella di inserire il vincolo sulla stessa sede, stessa tipologia di posto e classe di concorso.
Lo scopo di questo vincolo sarebbe stata legata alla volontà di uniformare tutti i docenti di tutti gli ordini al vincolo di cinque anni, che è già presente per i neoassunti nella secondaria, vincitori dei concorsi della Buona scuola indetti con il decreto n. 59/2017 e per i docenti di sostegno, vincolo che però interessa la classe di concorso ma non la sede.
Al momento, invece, sono previsti blocchi di tre anni per i docenti della secondaria assunti con la buona scuola ma non vincitori del concorso, per i neoassunti di infanzia e primaria e per i docenti dell’ambito non neoassunti di ogni ordine e grado.