Nell’incontro tenutosi lunedì scorso a Palazzo Chigi lo SNALS e la CONFSAL hanno ribadito al Presidente del Consiglio l’assoluta insufficienza delle risorse economiche stanziate nel disegno di Legge di Bilancio approvato alla Camera per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego.
Nell’articolato è previsto infatti un incremento a regime delle retribuzioni per il triennio 2019-20-21 pari a 1,95% complessivi (1,30%+035%+030%), che è meno della metà dell’inflazione stimata dall’ISTAT per lo stesso periodo, pari a 4,1%, e che determinerà un’ulteriore perdita del potere di acquisto delle retribuzioni.
È impensabile che gli operatori scolastici, cosi come i dipendenti pubblici della sanità, sicurezza, funzioni centrali e locali, possano accettare una così misera rivalutazione delle proprie retribuzioni. Ben altre erano le aspettative della categoria, atteso che il CCNL 2016/2018 – con aumenti a regime pari al 3,5% – aveva consentito di recuperare soltanto in minima parte la perdita del potere d’acquisto (pari a -12%) accumulatasi nei 10 anni di vacanza contrattuale. È anche evidente che il traguardo dell’allineamento degli stipendi dei docenti italiani a quelli dell’eurozona rischia di allontanarsi e diventare una mera illusione.
Pertanto, lo SNALS e la CONFSAL preannunciano la proclamazione dello stato di agitazione di tutte le categorie del pubblico impiego, riservandosi, in mancanza di risposte adeguate, azioni di mobilitazione e protesta.
Proposte di modifica dello SNALS-CONFSAL
per l’Istruzione, l’Università, gli Enti pubblici di ricerca e l’Afam
Coerentemente con i principi di autonomia e di libertà, che contraddistinguono l’agire dello SNALS-CONFSAL, l’obiettivo delle proposte è il miglioramento della condizione dei settori che compongono il Comparto Istruzione e Ricerca, rispondendo alle attese del personale. L’impegno del governo nei confronti del sistema dell’istruzione e della ricerca non trova piena corrispondenza nel ddl di bilancio in corso di approvazione, dove non si rileva una visione strategica di sviluppo per l’intero comparto, oltre che per i limitati incrementi stipendiali di cui sopra, per altre due fondamentali ragioni:
• carenza degli investimenti;
• limiti nelle previsioni rispetto al funzionamento e all’organizzazione del sistema dell’istruzione e della ricerca.
Per quanto riguarda invece gli specifici settori del Comparto, lo SNALS-CONFSAL formula le seguenti osservazioni.
Scuola
• art. 5 (tassazione separata dei compensi derivanti dall’esercizio di attività autonome per lezioni private con un’aliquota unica del 15%): in alternativa a tale previsione, è necessario l’incremento dei fondi a disposizione delle scuole per iniziative di potenziamento e recupero degli studenti;
• modifica della previsione di far valere il periodo trascorso in apprendistato ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione (artt. 22 e 26): questa misura ha delle conseguenze di particolare gravità, limitando il diritto all’istruzione e generando sfruttamento e abusi;
• modifica dell’art. 57 con attribuzione alle scuole di maggiore libertà di azione in merito all’obbligo dell’alternanza scuola–lavoro: l’alternanza scuola-lavoro dovrà essere svolta garantendo concretamente la libera determinazione dei tempi e delle modalità di attuazione;
• riformulazione delle modifiche al percorso di formazione iniziale e di reclutamento dei docenti (art. 58): questo articolo contiene elementi di particolare impatto sul sistema scolastico e, pertanto, necessita di una riflessione più approfondita, nonché di varie proposte di modifica che tengano conto delle effettive esigenze, sia in termini di selezione e formazione (in ingresso ed in itinere) del personale docente, sia con riferimento alla mobilità territoriale e professionale. Il tutto in aderenza rispetto ai reali bisogni educativi dell’utenza.
Università e Ricerca
• un piano consistente e adeguato di assunzioni: le assunzioni previste nelle università (art.32) per 1000 unità di ricercatori di tipo B sono insufficienti e non risolvono, peraltro, le gravi carenze degli organici del personale docente;
• l’anticipo al 2019 dell’incremento del Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) previsto per il 2020;
• l’incremento del numero di borse di studio per i medici specializzandi (art.41) non deve essere finanziato da una riduzione della durata dei corsi di specializzazione;
• risorse per incrementare sia il Fondo Ordinario d’Ente degli EPR che i fondi ordinari degli enti non vigilati dal Miur (modifica art.34);
• lo sblocco del vincolo sul fondo per il salario accessorio: la norma attuale (art. 23 co.2 D.Lgs. 75/2017) prevede il congelamento del fondo per il salario accessorio ai livelli del 2016, bloccando di fatto il processo di stabilizzazione negli EPR ai sensi dell’art.20 del D.Lgs. 75/2017;
• una governance unica per gli enti di ricerca attraverso l’istituzione di un’Agenzia per la ricerca.
Afam
Risorse adeguate:
• per il miglioramento strutturale e dell’offerta formativa per la didattica, per la produzione e per la ricerca, i tre elementi cardine della riforma dell’Afam;
• per il Fondo di Finanziamento ordinario per l’Afam e per il Fondo di funzionamento delle Istituzioni Afam;
• per l’ampliamento dell’organico, superando il sistema gravemente limitante delle riconversioni;
• per il sostegno al diritto allo studio per gli studenti AFAM e particolarmente per il rinnovo del “Bonus Stradivari” per l’acquisto di strumenti musicali.